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Diving Book

IL RELITTO DEL BERARDI E LA PALESTRA SUB DI LIDO DELLE TAVINE, SALO'

Lago di Garda

La storia.

Relitto del "BERARDI": l'imbarcazione era inizialmente di proprietà della mamma dell'ing.Berardi, era uno scafo in acciaio della Navigarda un tempo usato per trasporto merci.
La famiglia Berardi, non utilizzandola più, la prestò al club di sci nautico di Toscolano Maderno che la teneva ormeggiata presso il proprio pontile.
Nell'agosto del 1977 la barca fu affondata, di fronte al dancing 2000. I giornali ipotizzarono che la causa potesse essere ricondotta al racket legato ai locali notturni. L'ing. Berardi seppe solo leggendo i giornali dell'affondamento della sua barca.
Egli rimase di sasso, la barca data al club nautico ora si trovava in fondo al lago di Garda di fronte a Salò; che ci faceva lì?" Su come sia arrivata a Salò la barca adibita a "garconniere" del dancing 2000 nessuno ne parlò mai.

L'ingegner Berardi, contatto' il cantiere navale Archetti per tentarne il recupero.
I sub Roberto Zenoglio e Franco Avanzi iniziarono il recupero del relitto che si trovava a pochi metri dalla riva adagiato sulla scarpata rocciosa.
Per il recupero usarono una gru perche' la scarsa profondita' impediva l'uso dei palloni. Come racconta Zenoglio mancava ormai un metro per poterla poggiare sul pianoro e svuotare ma un cavo si ruppe e i sub pensarono di terminare i lavori il giorno successivo.
Durante la notte però, catena e cime furono recise e la barca scivolo' placidamente lungo il pendio lacustre rendendo, a quel punto, l'impresa di recupero troppo onerosa.
Il relitto fu abbandonato.

L'immersione

L'immersione e' caratterizzata da una palestra subacquea formata da alcuni relitti di imbarcazioni, tra cui quella di maggiore interesse e' il BERARDI. La barca era servita alla compagnia Navigarda per il trasporto merci. Dopo alcuni anni di servizio passo' al club sci nautico di Toscolano Maderno. In maniera misteriosa arrivo' a Salo' diventando un locale da ballo fino all'estate del 1977 quando, per cause rimaste nel mistero, affondo' o venne affondata….
L'ingegner Berardi, proprietario dell'imbarcazione e all'oscuro del fatto che la barca fosse a Salo', appresa la notizia dell'affondamento, contatto' il cantiere navale Archetti per tentarne il recupero. I sub Roberto Zenoglio e Franco Avanzi iniziarono il recupero del relitto che si trovava a pochi metri dalla riva adagiato sulla scarpata rocciosa. Per il recupero usarono una gru perche' la scarsa profondita' impediva l'uso dei palloni. Come racconta Zenoglio mancava ormai un metro per poterla poggiare sul pianoro e svuotare ma un cavo si ruppe e i sub pensarono di terminare i lavori il giorno successivo.
Durante la notte avvenne il fattaccio, catena e cime furono recise e la barca scivolo' placidamente lungo il pendio lacustre rendendo l'impresa di recupero troppo onerosa.
Ora il Berardi e' meta di pellegrinaggio di molti sub e puo' essere raggiunto facilmente dal moletto sul limite destro della spiaggia attrezzata in cui si trova anche un chiosco bar che e' aperto durante la bella stagione. Entrati in acqua una sagola ci condurra' sulla fiancata di dritta del Relitto. Negli anni molti oggetti di pregio sono stati asportati dai soliti collezionisti di cimeli e cosi mancano gli oblo', il vericello e addirittura il wc. Per il resto l'imbarcazione e' pressoche' integra, con il suo tagliamare slanciato e la poppa larga e panciuta. Manca l'elica, anch'essa custodita in qualche salotto. Per i sub piu' esperti e' possibile entrare nell'ampia stiva, dove fanno bella mostra le aperture degli oblo' e un ampio salone, ormai spoglio ma interessante soggetto da fotografare. Attenzione massima all'assetto, il fondale e' costituito da un limo sottilissimo che al minimo spostamento si solleva creando una cortina impenetrabile e rendendo ostica l'uscita. Una sala a prua e una a poppa completano l'esplorazione. La fauna e' costituita da nuvole di persici mentre piu' rara ma possibile la presenza di qualche luccio, anche di generose dimensioni.
Completata l'esporazione al Berardi e' possibile visitare gli altri relitti della palestra sub, tutti raggiungibili facilmente in quanto uniti da cime che consentono una facile individuazione. Tra essi spicca un bel cabinato a vela alla profondita' di 27 metri e un motoscafo chiamato Bora II a 18 metri.

Vi sono poi altre imbarcazioni piu' piccole, un tunnel artificiale e tre ottime pedane, a 5, 10 e 15 metri per fare esercizi.