Diving Book
IL CARRELLO DECAUVILLE
Tremosine (lago di Garda)
La storia.
Durante gli anni '20 e '30 del secolo scorso venne costruita la strada Gardesana che, costeggiando le rive del lago, collegava e collega tutt'ora i vari paese rivieraschi.
Un lavoro arduo, fatto palmo a palmo per sottrarre alla roccia lo spazio necessario a creare la strada, fondamentale arteria per rendere piu' agevole lo spostamento intorno al lago piu' grande d'Italia.
Nella zona di Tremosine, borgo posto a strapiombo sul Garda, il lavoro fu particolarmente arduo a causa della morfologia del tratto, caratterizzato da falesie che si immergono a picco nell'acqua.
Per trasportare il materiale di scavo venivano utilizzati i carrellini Deucaville che, spostandosi su rotaia, consentivano il carico e lo scarico della roccia scavata.
Per motivi ignoti uno di questi carrelli precipito' nel lago, inabissandosi lungo la parete fino a incastrarsi in una fenditura, alla profondita' di 38 metri.
L'immersione
L'obbiettivo principale è la visita a questo relitto, testimonianza di archeologia industriale di ormai un secolo fa.
La zona e' tra le piu' belle del Garda, con pareti verticali che scendono a picco fino a oltre 200 mt, tanto da essere state elette a zona per i tentativi di record assoluto di immersione in profondita'.
Per questa ragione purtroppo, qui hanno perso la vita alcuni sub estremi, tra cui due ragazzi polacchi. Come detto l'immersione e' in parete, l'assetto e il controllo delle attrezzature deve obbligatoriamente essere perfetto, altrimenti si rischia di inabissarsi. Altro fattore da considerare e' la difficolta' logistica di raggiungere il punto. La macchina va obbligatoriamente lasciata in uno spiazzo all'altezza della provinciale che sale verso Tremosine e prima della galleria che va verso Riva del Garda.
Da qui occorre fare circa 200 metri a piedi, con una sbarra da superare, per raggiungere un piccolo ridosso, un vecchio porticciolo, da cui si accede al lago. Consiglio vivamente di attrezzarsi con un carrello per trasportare le varie attrezzature fino al porticciolo stesso.
Una volta pronti si entra nel piccolo specchio d'acqua dell'insenatura e si raggiunge la zona di accesso al lago dove ci renderemo subito conto della tipologia di fondale a strapiombo nel nulla.
Raggiungiamo la quota di 40 mt e la manteniamo dirigendoci verso N e quindi con la parete sulla sinistra. Dopo circa 6/7 minuti, dipende dalla pinneggiata, arriveremo all'agognato carrellino che ci apparira' all'improvviso, dietro una sporgenza della parete. La zona e' caratterizzata da acqua molto limpida e quindi potremo ammirare il relitto in varie posizioni. Per i fotosub sara' possibile immortalarlo dal basso verso l'alto, cogliendo lo sfondo azzurro del lago e il bianco candido della parete.
Una volta osservate le varie parti, tra cui le 4 ruote affacciate sul nulla, inizieremo la nostra risalita alle quote di decompressione.
Sopra il carrello troveremo una splendida spaccatura piena di pesci persici. Branchi di questi simpatici pesci renderanno l'ambiente davvero simile al mare.
Potremo rispettare le tappe di decompressione ritornando verso il punto di partenza, quindi parete a dx.
Al di la del carrellino tutta l'area e' davverso splendida, quanto di meglio l'ambiente lacustre possa regalarci.
Come detto, soprattutto nel periodo invernale, la zona e' caratterizzata da una visibilita' ottimale che ci permette di ammirare la parete sprofondare nel nulla… Ribadisco che questa immersione va pianificata con cura e non e' alla portata di sub poco esperti o fuori allenamento, attenzione e intelligenza devono essere sempre fattori presenti nel bagaglio dei subacquei.