COLORIDELBLU

Diving Book

I BARCONI DI CALDE'

Lago Maggiore, in localita' Calde'.

La storia.

La storia di queste imbarcazioni non e' certa. Di sicuro questo genere di barche furono per decenni il mezzo di traporto di materiali di queste zone. La vicina fornace produsse calce per secoli, addirittura dal tredicesimo secolo. I barconi caricavano la calce e la trasportavano verso le destinazioni limitrofe, spingendosi attraverso la rete idrica dei navigli, fino a Milano e Pavia. La storia, come sempre, si mischia alla leggenda e quindi, tra le ipotesi dell'affondamento, oltre alla piu' probabile e cioe' che si siano inabissati per volonta' dei proprietari quando ormai avevano smesso di essere utilizzati, ne esite anche una molto affascinante, legata al secondo conflitto mondiale e al possibile utilizzo in operazioni clandestine contro i tedeschi e nell'eroico tentativo di salvare gli ebrei portandoli in Svizzera. Forse il fatto di non conoscerne in maniera certa la storia ne accresce il fascino giustificando il sacrificio che l'ambiente ostile della zona ci riserva, pur di toccare con mano un pezzo del nostro passato.

L'immersione

Sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, in localita' Calde', e' possibile effettuare una bella immersione su due relitti lignei, i cosidetti BARCONI. Il primo barcone si trova alla profondita' di 36 mt, in assetto di navigazione, posto verticalmente rispetto alla riva, con la prua rivolta verso di essa. E' un comballo lariano probabilmente, abbastanza integro nonostante gli anni sul fondo. La forma e' allungata, sinuosa, il legname solido. Si intravedono i chiodi che tengono insieme le assi. Non ci sono parti meccaniche ma un lungo remo che fungeva anche da timone. La prua si innalza maestosa dal fondale, purtroppo le assi si sono staccate le une dalle altre, ma l'impatto visivo e' notevole. Scendiamo verso la poppa lungo il fasciame. All'interno del relitto assi e traverse ormai posizionate senza un particolare ordine. La poppa e' completamente insabbiata nel fondale limoso che avvolge tutto il relitto, anche perche' in queste imbarcazioni la parte poppiera era molto bassa per consentire di caricare comodamente carriole, carretti e altro. Conoscendo il punto l'immersione in se non e' particolarmente complessa ma l'ambiente e' ostile, la visibilita' spesso pessima, la luce assente. Quindi occorre avere ben chiare le condizioni di immersione nei laghi prima di avventurarsi a fare questa esplorazione. Dal barcone piu' fondo risaliamo il pendio limoso in direzione dell'abitato tenendoci alla profondita' di 22 metri. Dopo una decina di minuti, variabili a seconda della nostra velocita', il fondale presenta una zona con piccole roccette rotondeggianti. La luce e' notevolmente migliorata e l'impatto emotivo decisamente piu' tranquillizzante. E' qui che giace il secondo comballo, decisamente in uno stato di conservazione non ottimale.