LA BETTOLINA DI CERVO

Si tratta di una bettolina armata tedesca, tecnicamente una nave trasporto con stive capienti, che fu affondata nella primavera del 1943 in seguito al siluramento da parte di un sommergibile inglese. Giace in assetto di navigazione su un fondale fangoso al largo di Cervo in provincia di Imperia, ad una profondità di circa 50' metri. Lunga circa 70 metri e larga 9, è quasi intatta anche se ormai il mare e la corrosione stanno facendo il suo corso accellerandone il disgregamento Si possono vedere perfettamente la zona poppiera con il grosso motore e l'elica, la sala macchine con annessa officina. A centro nave è possibile osservare la base circolare della mitragliera, le stive un tempo aperte, ora sono state compresse dalle pareti laterali che stanno cedendo agli anni di immersione. La penetrazione del relitto, è sconsigliata a causa dei passaggi angusti e del pericolo di crolli.

Immersione

La Bettolina di Cervo ha subito nel corso degli anni molte trasformazioni a causa dell'azione erosiva del mare. 20 anni fa, quando ho iniziato a visitarla, le murate erano verticali, a meta' nave una grossa ruota, base di una mitragliatrice, faceva bella mostra di se e la poppa consentiva una penetrazione sotto coperta per vedere alcuni arnesi e una lanterna. Oggi il relitto ha cambiato drasticamente aspetto, le due murate sono collassate sul fondo, la ruota si e' praticamente sbriciolata, la poppa e' sprofondata e la prua anno dopo anno si inclina sempre piu' verso il fondale. E' la storia di qualsiasi relitto, qui velocizzata da alcune condizioni ambientali, la zona e' soggetta a correnti impetuose e dalla struttura della nave che presentava le due murate prive di assi trasversali che le proteggessero dalla forza distruttiva del mare. Negli anni la ruggine ha indebolito le strutture fino al loro accartocciamento. Detto questo resta una immersione molto bella e sicuramente ne consiglio la visita con i numerosi diving di zona, tra cui lo Sport 7 di Andora SV.

La discesa nel blu ci conduce sulla prua, ormai piegata verso dritta, con ancora visibile il vericello, le bitte e gli occhi di cubia. La struttura invita alla penetrazione ma attenzione perche' il relitto e' instabile e un crollo di qualche lamiera e' piu' che probabile. La vita e' rigogliosa e su tutto alcuni splendidi esemplari di spirografo, Sabella spallanzanii, che sono la gioia di qualsiasi fotografo subacqueo. Procediamo verso poppa lungo le due murate che sono ormai piegate sul fondale come le pagine di un libro. La poppa risale dal fondo, tondeggiante e tozza, sul fondale poco distante troviamo dei magnifici Cerianthus che possono essere il soggetto di alcuni scatti impreziositi dalla poppa della nave sullo sfondo. Tra le lamiere gli onnipresenti gronghi, Conger conger e nel blu i dentici, Dentex dentex, i re assoluti tra i predatori. Si muovono in piccoli gruppi di non piu' di 10 esemplari a caccia di pesci pelagici quali sardine e acciughe. Sono pesci molto diffidenti e avvicinarli non e' semplice.
Ultimo sguardo al relitto risalendo lungo la cima ci da l'idea della forma affusolata di questa nave, che resta una delle immersioni piu' belle della zona.